Quali informazioni aziendali comunicare al consulente del lavoro e quando

Informazioni minime che il datore di lavoro deve fornire al proprio consulente del lavoro

Quali informazioni il datore di lavoro deve comunicare al consulente del lavoro?

In questa guida mi riferisco alle informazioni che riguardano l'azienda (datore di lavoro) e non il dipendente. In linea di massima ogni variazione aziendale deve essere comunicata al proprio consulente del lavoro. In particolare (a titolo di esempio):
  1. variazione ragione sociale o forma sociale (es.: trasformazione da ditta individuale in s.r.l.);
  2. variazione sede legale e/o sede/i dei lavori;
  3. variazione indirizzo di residenza dell'amministratore/titolare/legale rappresentante;
  4. variazione dell'amministratore/legale rappresentate;
  5. variazione attività lavorativa esercitata;
  6. variazioni dei recapiti telefonici e e-mail;
  7. variazioni rischi assicurati INAIL (es.: introduzione nuovi macchinari);
  8. cessazione dell'attività;
  9. altre variazioni.

Entro quanto tempo le informazioni devono essere comunicate?

Tutte le variazioni comportano delle attività di comunicazione, ad uno o più enti (es.: INPS, INAIL, Ispettorato del lavoro, ecc.), che lo studio deve mettere in atto. Quindi ti consiglio di
comunicare tempestivamente
qualsiasi informazione. Le comunicazioni di variazione, in genere, devono essere effettuate entro 30 giorni dal verificarsi dell'evento. Le variazioni non comunicate nei termini di legge comportano l'applicazione di sanzioni. 

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